lunedì 26 luglio 2010

Non si sa mai...

Cosa può accadere nella nostra quotidianità? Di certo non c'è nulla. Quindi perchè porsi dei limiti?
L'ispirazione può arrivare da un momento all'altro, da qualsiasi fonte, anche la più inaspettata.
Non in questo caso però. Quella sotto riportata è la "storia" da cui dovrebbe prendere forma il testo di un nostro pezzo per ora ancora in fase strumentale. Se avete suggerimenti per partecipare attivamente alla stesura delle prossime liricità non lasciate che il momento buono sia passato: fatecelo presente. Potrebbe essere utile in futuro.
Alla Prossima
I Vostri Charlatani francesisticizzati

Bacio alla francese

Guarda che bel cielo c’è oggi!
Esco.
La strada grigia e riscaldata dall’estate mi obbliga a deviare la passeggiata verso il parco.
Starò seduto sotto un albero e rifletterò. O addormentandomi mi riprenderò dalla sbornia di ieri sera.
Cammino lungo i viali, ma qualcosa è diverso.
Le strade sono più grandi, caotiche; e tutte confluiscono in un unico grande punto centrale da cui si erge una mastodontica struttura di ferro e acciaio alta più di 300 metri.
Dalla forma pare un’enorme Y rovesciata….
Cazzo! Questa non è Bologna!!!!
Sono a Parigi!!!!!!!

Come ci sono finito?
E perché poi?
Sto sognando?
…È l’unica spiegazione…

Continuo comunque a camminare.

Arrivo ai piedi della scalinata della basilica del Sacro Cuore.
Mi fermo.
Mi siedo.

Comincio a pensare che se anche tutto ciò sia realtà, non è che sia poi tanto male.
In fondo sono a Parigi gratuitamente, e come ci sono arrivato e perché ormai non ha più importanza.
Un bel sorrisone pacifico prende forma sul mio viso ormai rasserenato e va riflettersi su quello di lei, la sconosciuta dal cappello beige.
Mi alzo, lentamente.
Mi avvicino, guardandola. Non si muove.
Sorrido ancora, e la bacio, di scatto. Come un fulmine.
Mi da uno schiaffo, di risposta. Come la frusta di un domatore.
Poi, mi guarda, e accenando un sorriso mite mi dice “Je t’aime”….

lunedì 12 luglio 2010

Cronache di uno sgarbo (?)

Da quel che è successo Venerdì 09 Luglio al Rock Farm sono emerse svariate ipotesi. Noi proviamo solo a mettere in prosa quanto più o meno è successo. Eventuali riferimenti a cose o persone che possano emergere durante la lettura sono da ritenersi puramente casuali



All'alba, forse sarebbe finita. Ma qualcosa lo impedì.
Di fronte a tutto quel baccano, sembrava impossibile pensare il contrario.
Ridestati dalle sirene del pubblico ordine, i ragazzi dovettero cedere il passo.
Evanascenti furono gli sforzi per rimediare, ormai il dado era tratto.
Mestamente la musica, l'allegria e la giovinezza fecero spazio al silenzio.

Zanzare ribelli tuttavia, continuavano imperterrite il loro concerto.
Allo sfociare dell'insofferenza a tutta questa situazione, la cosa degenerò.
Rissose anime deluse dalle scarse risorse rese disponibili, lamentarono soprusi.
Ovunque fosse il responsabile di tutto ciò, pareva chiaro l'augurio:
"Che gli si chiuda lo sfintere, per ricordargli di cosa è pieno e da cosa è composto".

Alla Prossima
I Vostri Charlatani prossimi alla ri-creazione

giovedì 1 luglio 2010

Ariaaaa!!!!!!

Piccola novella in seconda persona per arrivare prima a godersi la bella stagione. E non solo...



"L'estate è iniziata e il caldo sta facendo il suo sporco dovere. Ti senti come un ghiacciolo al forno, ma il restare tra amici condividendo esperienze e sensazioni scalda il cuore e rinfresca la mente. Vaghi per le strade della città lamentandoti che non c'è il mare, che non hai una persona da amare, che il governo fa schifo e che qualcosa si dovrebbe fare, ma è tutto inutile. Tu sei fermo, statico, mentre il mondo intorno gira e corre come una trottola impazzita in preda ad un anarchico moto perpetuo. Hai difficoltà a ragionare;
ma come si fa ad avere il sangue freddo con tutto sto caldo?
Cerchi un pò d'ombra, un angolo in cui poter riflettere, ma finisci in una chiesa: l'afa ha fatto la fortuna della cattolicesimo.
E quando sei lì di fronte a quei quadri enormi che rappresentano scene di biblica memoria, ti rendi conto che anche per poter provare un minimo di piacere dello spirito a volte è necessario passare attraverso il supplizio del corpo.
Ma è cosa da super eroi del martirio. E per fortuna tu sei semplicemente un uomo.

Ti discosti da quei mastodontici fumetti sacri e torni nel torpore asfissiante degli spazi aperti. Trovi un albero. Ti stendi sotto di esso. Guardi in alto e osservi le foglie: immobili e rigogliose. Vivono anche loro la bella stagione staticamente, in attesa dell'autunno, momento in cui faranno l'unico viaggio della loro vita.
Quanto sei più fortunato? Hai già visto di più di una foglia, e ne vedrai ancora di più. Ma lei ti sembra più saggia.
Perchè?
Nonostante tutto: il caldo, l'immobilità, lo smog circostante; lei sta lì, erta verso il cielo, verso l'alto. Coltiva l'inutile ambizione di raggiungere il divino. E ci riuscirà. Poichè nel farlo condivide con te la sua aria, mentre stai sotto di lei inerme ed imbabolato a riflettere ancora su quell'ultimo balletto verso il basso che precederà la sua ascesa spirituale verso l'infinito.
E ti rendi conto di come sia una chiara allegoria della vita stessa.
Siamo destinati ad un lento declino, ma sta noi riuscire di arrivarci serenamente, rendendo la caduta morbida, aerodinamica, piacevole.
In base a come e di quanto ci modelleremo nei confronti del mondo determineremo la nostra forma di spirito atto ad ergersi verso la trascendentalità del vivere.
Che si riduce, come le foglie, ad un semplice bisogno di ossigeno. Semplice, appunto. E per questo difficile".


Alla prossima
I Vostri Charlatani in procintodiabbassareleemissionidico2