venerdì 10 dicembre 2010

RIFLETTENDO DIRIMPETTO AL LAVANDINO...



"Niente, il vuoto.
Provi a pensare a quanto potresti fare per rimediare a quel senso di piattezza che ti attanglia, ma quel poco che di libero ti rimane nel cervello non sai con cosa occuparlo.
E allora,....
Hai come un ronzio muto che ti attraversa le tempie, e un senso di colpa inconscio che si insidia nell'anima e che proprio non sai come fare per alleviarne il fastidio che ti provoca.
Anche perchè alla pari di tutto questo senti comunque di non fare del male, sai di essere innocuo.
Sei come una pianta grassa: assorbi le negatività e tutto sommato sprigioni ossigeno e contribuisci alla sopravvivenza dell'ecosistema in cui vivi. O, forse sarebbe più adatto dire, in cui esisti.

Il nulla si ingrandisce, e forse sarebbe ora di cominciare a interpretarlo più come uno spazio immacolato che aspetta solo di essere esplorato, colonizzato, colorato... che come un area vuota e scura su cui compiangersi.

In fondo quel ronzio sai che è solo il segnale che precede il salto, che è come la lucetta verde negli aerei dei paracadutisti, che è come la calma prima della tempesta.
Hai paura di aver perso l'ispirazione?
Bene! Significa che hai raggiunto il limite, che fino a ieri eri così e che piano piano stai crescendo in cosà.
Goditi quelle paure, perchè sono lo sprono della tua evoluzione, e forse anche di ciò che ti sta intorno.
Sorridi ai timori, e non ti sembreranno più ostacoli, ma siepi di rose da attraversare in volo. Leggero e leggiadro come un aquilone sfuggito dalle dita di un bambino viziato...

Ora però svegliati, e spegni il rasoio elettrico, sennò il ronzio continuerà all'infinito..."

Alla Prosima!
I vostri Charlatani catatonicidraulicatamenteriflessivicizzati

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