martedì 5 luglio 2011

VOLEVO FARE L'ARTISTA

Volevo fare l'artista,
nonostante la coscienza mi consigliasse di non contrappormi allo spirito di adeguamento cui dovevo far conto per sopravvivere a questo mondo.

Volevo fare l'artista,
e ne ero orgoglioso.
Perchè in fin dei conti mi interessavano poco la fama, il successo, il denaro e un lavoro da cui fuggire per due settimane all'anno.

Volevo fare l'artista,
e spesso mi scontravo con la filosofia inconsciamente condivisa ed accettata da gran parte della civiltà: tutto è in vendita, soprattutto la libertà, ed è meglio abituarsi presto all'idea di riverire qualcuno o qualcosa per poterne ottenere un po'.

Volevo fare l'artista,
e il dover spremermi per qualcosa in cui non credevo mi nauseava e mi irritava, ma ero nato schiavo. Per cui tappandomi il naso ingoiavo anch'io la mia porzione di merda giornaliera e sorridendo passavo le giornate covando la speranza che un giorno, forse, da tutto quello sterco masticato con disgusto, ne sarebbe magari uscito qualocosa di buono. Come un fiore, o un diamante, o un vasetto di miele da cui potermi nutrire con maggior appetito.

Volevo fare l'artista,
ma ero senza talenti.

Volevo fare l'artista,
e finì col morire di stenti

...cosa che dispuaque più a creditori, banchieri e "serpenti"
piuttosto che a genitori, amici e parenti.



Alla Prossima!
I Vostri Charlatani Artisticisticizzati

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