venerdì 5 febbraio 2010
Passato di oggi al sapor di domani
Ieri Facebook, il social network più conosciuto al mondo, ha spento le sue prime sei candeline.
Ad oggi sembra che la potenza contagiante di questo fenomeno di costume post-moderno sia inarrestabile; ma quando anche questa ennesima moda sarà passata, come la ricorderemo?
Noi suggeriamo di farlo con le parole del celebre filosofo patafisico Atset Eppesuig, che in una sua poesia nostalgico surrealista riassume così il rapporto suo e della sua generazione con la diabolica intuizione di Mark Zuckerberg.
QUANDO C'ERA FACEBOOK
Quando c'era Facebook i treni deragliavano in orario
Quando c'era Facebook la Coca-Cola era ancora gasata
Quando c'era Facebook i valori erano multimediali
Quando c'era Facebook i pop corn costavano di più
Quando c'era Facebook la musica era assordantemente muta
Quando c'era Facebook i colori li riconoscevi dal numero di pixel
Quando c'era Facebook la mela era un marchio di computers
Quando c'era Facebook le nuvole erano più difficili da vedere
Quando c'era Facebook il telefono non squillava più quando eri sotto la doccia
Quando c'era Facebook non c'era bisogno di coprifuochi e dittature per restare chiusi in casa
Quando c'era Facebook Io non ero iscritto.
Alla prossima
I vostri Charlatani digitalizzatamente anniversaristici
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