martedì 22 giugno 2010

Diamo i numeri (ma non giochiamo d'azzardo)


UNO partì da solo alla ricerca di qualcosa.
Non trovò granché, ma incontrò qualcUNO.
I DUE allora si apprestarono a discutere sul da farsi e la conversazione si trasformò in un triangolo quando sopraggiunse il TRE.
Che, dall'alto della sua presunta perfezione, riteneva che il mondo fosse troppo svagato senza un minimo di coesione.
"Bisogna far quadrato"- sbottò il QUATTRO, cercando di portare quanta più acqua poteva al suo mulino, proponendosi al ruolo di leader.
Il dialogo degenerò in una tale baraonda, che dal quel caos ne uscì il CINQUE che con tutte le sue incognite e i suoi enigmatici sguardi zittì tutti, facendoli riflettere su di loro e sul loro volersi mettere alla pari degli dei.

Tutto questo iniziò la Domenica, ed era ormai Sabato. Di giorni ne rano già passati SEI, meglio riposare, e riprendere poi il discorso sul lume e le sue vette. Così si addormentarono alla locanda del numero SETTE.

Passò del tempo, e il discorso pareva ormai infinito. Da tempo ormai erano diventati in OTTO, dal momento che si era aggiunto a loro il NOVE, convinto di portare teorie nuove.
Nonostante tutto però, i discorsi stavano ancora a ZERO.
E fu lì, che l'UNO si illuminò. Volse lo sguardo verso quell'essere senza spigoli frutto di tutto quel peregrinare e discutere, e capì di aver trovato quello che cercava da tutto quel tempo:
...un Hula-Hoop.



Alla prossima
I Vostri Charlatani prossimi all'internamento...

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