lunedì 31 gennaio 2011

STORIA DI UN ALTRO SIGNOR B

Piccolo esempio di letteratura introspettiva generata tra una sessione di studio e l'altra...

"Mi chiamo B.
E sono acido.
Dormo sul divano di casa e sto per varcare quell'età in cui non si è più abbastanza giovani per evitare il pensiero di metter su famiglia, ma nemmeno abbastanza saggi e sereni per poter prendersene pienamente le responsabilità.

Vivo conscio di esistere in funzione ad una singolare forma di sociopatia e di un contemporaneo amore per il prossimo che alla fine arrivo solo a torturarmi il cervello di pensieri e opinioni che bipolarmente mi mettono a volte in condizione di inquadrarmi in modo negativo, eccedendo di umiltà; e a volte in modo egocentricamente superbo, con iperboli di insofferenza nei confronti di tutto che contribuiscono ulteriormente alla compromissione di quei già di per loro precari equilibri avvertibili soprattutto nella prima di queste due fasi. Un vortice mentale ed emotivo vischioso e lentamente trascinante verso il basso da cui a fatica si può trovare l'appiglio per uscirne.

Nulla di strano, fa parte della natura umana, direbbe chiunque abbia anche la più spiccia delle nozioni di psicologia, per scuola o intuito.

Nulla di strano, infatti. Se non fosse per quanto detto sopra...

Ma in fondo cos'è strano?...
Lasciamo stare. Si comincia proprio con domande come questa ad infilare i piedi nel vortice...
Meglio non continuare. Per vostro vantaggio. E passare ad altro.

Un appiglio, dicevo.
Ce l'ho nel mio gruppo di amici.
Quelli con cui condivido le misure del tempo, del suono e dello spazio facenti parte della mia vita; e che fino ad oggi hanno saputo portare pazienza (anche per me), a volte assecondando, e a volte sforzandosi addirittura di capire attraverso l'ascolto, la mia non proprio conforme, e smodatamente fantasiosa, “visione” dei meccanismi e degli elementi culturali e condivisi che definiscono il rumore del soffio del vivere umano.

Difficile non voler bene a chi dimostra il coraggio e la disponibilità di intrattenere un rapporto con un essere così impegnativo come lo sono io.

Doveroso è però, quando si è nel cosiddetto “occhio del ciclone” tra una fase e l'altra della sopracitata bipolarità, ringraziare simili angeli custodi.

Grazie a G.
Per la sensibile empatia emotiva che mi dona. Per indole e per costanza.

Grazie a E.
Per la sua raffinata condivisione di input artistici e per il suo garbato pragmatismo cui mi rende partecipe.

Grazie a M.
Per la sua istruttiva, fastidiosa, ma proprio per questo stimolante, divergenza continua di vedute intellettive e filosofiche. Come compete a un vero maschio Alpha quando è davanti a un maschio “Gamma” come il sottoscritto...

Grazie a D.
Per la ventata di entusiasmo che sa trasmettere e per la capacità di saper sempre come provare a cercare in un modo o nell'altro la via per non lasciarsi andare allo sconforto.


E grazie anche
ad A.
a F.
a S.,

perché è anche con loro che ho in comune esperienze e stima reciproca, vuoi per la forza, vuoi per la vulcanicità creativa o vuoi per la naturale inclinazione a tutto ciò che di più genuino si può trovare, contemplare e disporre dal e nel creato. Persone incluse.

Mi chiamo B.
E sono sicuro solo dei miei dubbi (o forse no....boh, non so...).
Alla mia età non se ne dovrebbero avere molti.
Eppure, la ricchezza d'animo che si cela in essi è tanta quanto lo è la povertà di spirito di chi certamente crede di esserne immune.

Che significato ha tutto ciò?!...
Vorreste saperlo?!...
In fondo credo di no.

Mi chiamo B.
Vi basti sapere questo.

B come Bene.

Che è ciò in cui si spera vadano le cose, per tutti.
E nulla più."

Alla Prossima
I Vostri Charlatani studionisticatamenteplessimetristicizzati

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