"L'italia che vorrei è onesta.
Con persone solidali
preoccupate più a curarsi del prossimo
che di se stesse.
L'Italia che vorrei è geniale.
Un posto dove le leggi di mercato, la burocrazia esasperata e il volere dei "faraoni"
siano ininfluenti sull'attuabilità di idee e progetti
utili ad una sana vivibilità
di tutta la comunità.
L'Italia che vorrei è accogliente.
Senza problemi legati a dettagli fisici
geografici
o ideologici.
L'Italia che vorrei è sensibile all'arte:
capace di stupirsi come un bambino al circo.
Sempre e comunque.
L'Italia che vorrei è profondamente pacifista
e libera da divise,
con un popolo mosso da un sentimento condiviso di
rispetto per la vita
e propensione alla tolleranza.
L'Italia che vorrei ha un futuro radioso.
Perchè lascerebbe ai bambini la libertà di giocare
senza apprensioni.
Per la testa delle bambole
o per il cuio dei palloni.
Ed ascolta gli anziani.
Evitando di prenderli per matti
o di vederli come zavorre pedanti e noiose.
L'Italia che vorrei ha a cuore la dignità di tutti:
non permetterebbe a nessuno di "prostituirsi" per un tozzo di pane,
ma piuttosto gli insegnerebbe il mestiere del panettiere.
L'Italia che vorrei
Ha tutto in ciò che è
ed è tutta in ciò che ha:
un magazzino inesplorato
dalle enormi possibilità
racchiuso in una miniera
di luminose capacità.
L'Italia che vorrei semplicemente è questa qua:
un barlume di speranza,
un esempio di civiltà."
Alla prossima!
I Vostri Charlatani IdealItalianicisticizzati