giovedì 2 agosto 2012

STORIA ESTIVA DI PIACERE E SOFFERENZA


Eccolo li. A soffrire ancora, dopo che per due settimane si è dato da fare per cercare di caricarsi al meglio. Inutilmente. Ancora una volta torna sugli stessi identici passi di prima di cominciare il proprio fioretto. Due settimane in cui gli input per venir meno ai propri moniti sono stati molti, ma senza essere talmente forti da farlo cadere in tentazione così come sta per accadere ora.
Sa che sarà solo questione di minuti, e poi tutto sarà mandato a monte. Non resta altro che armarsi di pazienza, e cercare di fissare un nuovo obiettivo, magari più accessibile di quello appena tradito.
Due settimane. Due settimane in cui la forma dei propri pensieri è stata constantemente circoscritta dai fantasmi dei propri desideri, riuscendo a resistere fin quando è stato possibile. Cioè fino ad ora.
Eccolo lì, allora. Trepidante davanti alla sua immagine riflessa mentre si accinge a metter mano sui propri valori infranti, scatenando le ire di quella morale cattolica con cui è stato cresciuto ed educato, che in un cantuccio di se stesso urla allo scandalo per la manifestazione di incoerenza che sta per aver luogo; e mentre con spirito bugiardo continua a ripetersi a bassa voce: “Questa è l'ultima volta”, come a voler in qualche modo esorcizzare i sensi di colpa che sicuramente arriveranno appena un attimo dopo il brivido di piacere causato dalla tempesta di endorfine che avrà luogo di lì a brevissimo tempo.
Ancora pochi istanti. Il tempo solo di prender posto e di regolare la respirazione, che nel frattempo si è fatta concitata e irregolare per l'eccitazione.
Ecco ci siamo, è il momento. Già vede la sua mano avvolgere il suo personale cilindro di piacere mentre già dall'apice gocciolano piccole quantità vigliacche di sostanza dolciastra, in segno di quanto la temperatura sia calda, e di quanto sia valso la pena attendere nonostante l'incongruenza dei risultati rispetto agli obiettivi “salutistico-masochista” prefissati nemmeno un mese prima.
“Fanculo alla forza di volontà. Per una volta”-dice fra sé e sé, e a chi gli sta di fronte, che intanto lo guarda in un misto di sbigottimento e attesa- “La vita va vissuta”. “E come diceva Oscar Wilde: l'unico modo per liberarsi da una tentazione, è cedervi!”, “per cui bando alle restrizioni: UN CONO. TRE PALLINE. CIOCCOLATO, MENTA, COCCO; E DOPPIA RAZIONE DI PANNA MONTATA.
GRAZIE.

..Quant'è?”



Alla Prossima!
I Vostri Charlatani Sofferetnemente e golosocisticatamenteEstivicivisticisticizzati

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