lunedì 20 agosto 2012

L'ITALIA CHE VORREI

Della serie "ci stiam prendendo gusto", ecco un altro delirio poetico, questa volta dal sapor patriottico-idealista (e dato il periodo, ci può anche stare), sbucato "fresco" "fresco" dalla tasca di una giacca invernale. Buona Condivisione.

"L'italia che vorrei è onesta.
Con persone solidali
preoccupate più a curarsi del prossimo
che di se stesse.

L'Italia che vorrei è geniale.
Un posto dove le leggi di mercato, la burocrazia esasperata e il volere dei "faraoni"
siano ininfluenti sull'attuabilità di idee e progetti 
utili ad una sana vivibilità 
di tutta la comunità.

L'Italia che vorrei è accogliente.
Senza problemi legati a dettagli fisici
geografici
o ideologici.

L'Italia che vorrei è sensibile all'arte:
capace di stupirsi come un bambino al circo.
Sempre e comunque.

L'Italia che vorrei è profondamente pacifista
e libera da divise,
con un popolo mosso da un sentimento condiviso di
rispetto per la vita
e propensione alla tolleranza.

L'Italia che vorrei ha un futuro radioso.
Perchè lascerebbe ai bambini la libertà di giocare 
senza apprensioni. 
Per la testa delle bambole
o per il cuio dei palloni.

Ed ascolta gli anziani.
Evitando di prenderli per matti
o di vederli come zavorre pedanti e noiose.

L'Italia che vorrei ha a cuore la dignità di tutti:
non permetterebbe a nessuno di "prostituirsi" per un tozzo di pane,
ma piuttosto gli insegnerebbe il mestiere del panettiere.

L'Italia che vorrei

Ha tutto in ciò che è
ed è tutta in ciò che ha:
un magazzino inesplorato 
dalle enormi possibilità
racchiuso in una miniera
di luminose capacità.

L'Italia che vorrei semplicemente è questa qua:
un barlume di speranza,
un esempio di civiltà."

Alla prossima!
I Vostri Charlatani IdealItalianicisticizzati

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